top of page

"Solo gli esseri umani sono giunti

a un punto in cui non sanno più perché esistono.

Hanno dimenticato la conoscenza

segreta dei loro corpi, dei loro sensi, dei loro sogni".

(Lame Deer & Erdoes, 1972, p. 157)

Attratti dalla luce dei display e da qualunque fonte luminosa senza discernimento, i personaggi sono ispirati alle FALENE, insetti più antichi di milioni di anni rispetto alle farfalle, di colori dimessi, essenzialmente notturni, capaci di orientarsi con la Luna e le stelle.

Vivere nelle città per le falene è estremamente difficile e pericoloso, perché l’attrazione auto-distruttiva nei confronti della luce a volte può determinare un cambio di rotta, disorientare, addirittura condurre alla morte.

Così sono gli uomini oggi: si muovono attratti dalla luce di ogni schermo senza saperne il motivo; come storditi dagli impulsi esterni, assuefatti, non sono più capaci di decidere e desiderare.

Regia e drammaturgia Valeria Chiara Puppo

in collaborazione con Teatro Nelle Foglie.

bottom of page